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Uomini Illustri

Francesco geraci illustre campo calabroFrancesco Geraci
Nato a Campo Calabro (Reggio Calabria) l’11 giugno 1889, deceduto a Reggio Calabria il 19 dicembre 1967, insegnante e avvocato.

 

Laureato in giurisprudenza e filosofia .Negli anni della dittatura fascista per le sue idee socialiste fu allontanato dall’insegnamento. Dal 1943 al 1944 l’avvocato fu, per nomina dell’Amministrazione militare alleata, vice sindaco di Reggio Calabria e sino al 1951 presiedette l’Ordine degli avvocati della provincia. Deputato socialista nelle due prime Legislature repubblicane dal (1948 al 1953), nel 1965 Francesco Geraci lasciò il PSI e aderì al PSIUP. Durante la sua attività parlamentare presentò 35 progetti di legge e tenne 101 interventi. Fece parte della Commissione per le autorizzazioni a procedere, Lavori Pubblici, e della Commissione Parlamentare Consultiva per la valorizzazione della Sila . Il 13 ottobre 1948 depositò la proposta di legge d’iniziativa parlamentare per la ricostituzione del Comune di Campo Calabro, soppresso dal fascismo . Il provvedimento divenne legge dello stato (LEGGE 5 gennaio 1950, n. 15 - Ricostituzione del comune di Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria) e, fu pubblicato sulla G.U. n. 34 del 10.02.1950 ed entrò in vigore il giorno successivo. Nel territorio del comune, una strada, segnatamente quella che parte dalle “Tre Croci” di via Calvario e sbocca in Via Risorgimento , è dedicata a Geraci, attraversa un complesso di abitazioni che per analogia venne nel tempo denominato anche “Rione Geraci” . Non è chiaro se la Via sia dedicata al parlamentare scomparso o come appare probabile, a fratelli Geraci, suoi antenati campesi e protagonisti del Risorgimento nella provincia di Reggio Calabria.

Consulenza storica del Dr. Rocco Alessandro Repaci - fonti : archivio storico della Camera dei Deputati

 

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tomba Galimi Campo CalabroGiuseppe Galimi

Nato a Campo Calabro il 9 giugno 1883 e deceduto sul Carso il 23 maggio 1917.
Ufficiale del Regio Esercito.

Partecipò alla Prima Guerra Mondiale come Tenente del 7° Reggimento Bersaglieri, inquadrato nella III Armata e schierato sul Carso nella 2.a Brigata al comando del Generale Sanna ,durante l’offensiva denominata Decima Battaglia dell’Isonzo ( 12 maggio- 4 giugno 1917) . Nel corso dell’offensiva sviluppatasi principalmente sul Fiume Isonzo nel tentativo di sfondare le linee austro-ungariche ed aprire la strada verso Trieste, alla III Armata venne affidata un'azione diversiva sul Carso che ebbe inizio il 23 maggio 1917. Nel corso del primo giorno dell’offensiva sulle alture del Carso si svilupparono una serie di azioni che culminarono nella conquista dell’abitato di Jamiano. Una di queste vide impegnato il Tenente Giuseppe Galimi al comando della 746.a Compagnia Mitraglieri FIAT del 7° Reggimento Bersaglieri. Durante l’azione , condotta su un terreno violentemente battuto dal fuoco nemico, Giuseppe Galimi venne ferito a morte alla testa dei suoi soldati. Per questa azione gli venne conferita   la Medaglia di Bronzo al Valor Militare, successivamente commutata in Medaglia d’Argento con la seguente motivazione “Comandante di una sezione mitragliatrici la guidava all’attacco attraverso un terreno difficile, insidioso ed intensamente battuto, incitando con l’esempio i suoi bersaglieri che guidava con serena calma e brillante arditezza alla conquista d’una prima posizione ; cadde ferito a morte . Carso, 23 maggio 1917 “ . La motivazione indica Brescia come luogo di provenienza del Caduto in quanto ultimo luogo di residenza all’atto dell’arruolamento. E’ sepolto al Sacrario Militare di Redipuglia, che raccoglie i resti dei soldati della III Armata del Duca d’Aosta. Il Comune gli ha intitolato una delle principali vie del paese,la Via Tenente Galimi, che costeggia la Piazza Chiesa e si congiunge alla via Sacerdote Scopelliti.

Consulenza storica del Dott. Rocco Alessandro Repaci . Si ringraziano l’Istituto del Nastro Azzurro, il Tenente Colonnello Gianfranco Colosimo, il Colonnello Fabio Aversa, l’Avv. Antonino Rizzo Galimi, Antonino Sapone della Deputazione di Storia Patria della Calabria

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magistrato Antonino Scopelliti illustre campo calabroAntonino Scopelliti

Nato a Campo Calabro il 20 gennaio1935 ed ucciso dalla mafia a Piale (Villa san Giovanni) il 9 agosto1991. Magistrato.

Figlio di una delle più antiche famiglie di Campo Calabro , Nino Scopelliti ,“Ninuzzo” come lo chiamavano gli amici ed i compagni di scuola, fu sin da adolescente animatore instancabile di attività culturali e ricreative nella Campo Calabro degli anni 50 . Dirigente del CUC (Circolo Universitario Campese ) animò il sodalizio che riuniva le giovani, migliori e più vivide intelligenze del paese e che fu il primo esempio di aggregazione sociale e culturale giovanile a Campo Calabro. Dopo un rapidissimo e folgorante cursus studiorum che lo portò alla laurea in giurisprudenza all’università di Messina , all’età di soli 24 anni entrò in magistratura. Sostituto Procuratore della Repubblica prima a Roma e poi a Milano, dove si occupò del processo alla Banda Cavallero , divenne Procuratore generale presso la Corte d'appello quindi, Sostituto Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione. Rappresentò, la pubblica accusa nel primo Processo Moro, al sequestro dell'Achille Lauro, alla Strage di Piazza Fontana ed alla Strage del Rapido 904. Per quest'ultimo processo, che si concluse in Cassazione nel marzo del '91, il procuratore Scopelliti aveva chiesto la conferma degli ergastoli inferti al boss della mafia Pippo Calò ed a Guido Cercola, nonché l'annullamento delle assoluzioni di secondo grado per altri mafiosi. Nel 1991 gli venne affidato l’esame in sede di legittimità dei ricorsi per Cassazione avanzati dalle difese dei più pericolosi esponenti mafiosi condannati nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra. Mantenne legami profondi con il suo paese natale, con i vecchi compagni di scuola e gli amici d’infanzia ,ritornando ogni estate nella sua casa di famiglia in Via Risorgimento, nel centro del paese. Anche nella capitale, dove abitava oramai da molti anni, egli mantenne i contatti con i campesi che vivevano come lui a Roma. Durante le vacanze estive del 1991 venne intercettato da un gruppo di fuoco della mafia poco prima dell’abitato di Piale di Villa san Giovanni, mentre rientrava in paese dopo una giornata al mare ed ucciso con due colpi di fucile calibro 12 . La piccola Chiesa di Santa Maria Maddalena , a pochi passi dalla sua casa natale, accolse le sue spoglie durante i funerali di stato ai quali parteciparono il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e fra i tanti magistrati, Giovanni Falcone. In suo ricordo il Comune di Campo Calabro ha intitolato la nuova strada che dal quadrivio di Piazza Chiesa si congiunge alla via Campanile. A nome del magistrato ucciso è anche intitolato il “Premio Scopelliti” . La figlia Rosanna ha dato vita nel 2007 alla Fondazione Antonino Scopelliti .

Testi del Dr. Rocco Alessandro Repaci

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Gaetano-Cingari_illustre_campo_calabroGaetano Cingari

Nato a Reggio Calabria il 14 novembre 1926 e deceduto a Padova il 9 maggio 1994 . Storico Meridionalista e politico socialista.

Laureato in matematica e fisica, pedagogia e storia. Allievo degli storici Spini, Firpo e Romeo , fu professore di storia moderna all’Università di Messina dal 1963 . Copiosissimo il corpus delle sue opere (Giustino Fortunato e il Mezzogiorno, Giacobini e Sanfedisti in Calabria nel 1799, Democrazia e romanticismo nel Mezzogiorno: Domenico Mauro, Problemi del Risorgimento meridionale, Mezzogiorno e Risorgimento – La restaurazione a Napoli dal 1821 al 18. 3Bigantaggio – Proprietari e contadini nel sud (1799–1900), Nordisti, acciaio e mafia,Storia della Calabria dall'Unità a oggi, Reggio Calabria, Il Partito Socialista nel Reggino 1888-1908 ) .Iniziò il suo percorso politico come membro del Partito d’Azione nel 1943 e nel 1945 aderì al partito Socialista . Fu deputato del PSI nella V legislatura durata dal 1968 al 1972 facendo parte della Commissione Istruzione . Firmatario di numerosissime proposte di legge (32) di cui 5 divenute legge , si occupò principalmente di pubblica istruzione ed in questa veste intervenne nel dibattito sulla riforma della scuola. Dal 1975 fu vicepresidente della giunta regionale della Calabria e in seguito divenne deputato europeo nell'ottobre1983, subentrando nel corso della legislatura, fino al 1984. Nel 1989, in seguito alla degenerazione del PSI da lui apertamente denunciata lascia i socialisti venendo in seguito eletto come indipendente del Partito Democratico della Sinistra al parlamento europeo dal 1992 al 1994. Punto di riferimento della sinistra calabrese e reggina , Gaetano Cingari ebbe la capacità di raccogliere attorno a se, negli anni bui della fine della prima repubblica, quanti credevano ancora che la sinistra avesse un ruolo storico nell’affermazione delle istanze più moderne del meridionalismo . Ad esso guardarono, a prescindere dall’appartenenza ai singoli partiti , i principali esponenti della sinistra meridionale per i quali fu esempio e maestro. Campese d‘adozione, Gaetano Cingari abitò sin dagli anni 70 e fino alla sua morte nella casa di famiglia di Via S. Angelo assieme alla moglie Antonina De Lorenzo ed i figli Lucrezia e Salvatore. Il Comune di Campo Calabro ha istituito a suo nome un premio annuale , il premio Gaetano Cingari . A suo nome è anche istituito il Premio Letterario Internazionale Gaetano Cingari.

Testi del Dr. Rocco Alessandro Repaci . Si ringrazia la Sig.ra Antonina De Lorenzo

 

 

 

 

 

 

 

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